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Reddito di libertà, a Cosenza le prime richieste di donne coraggiose

Si sono rivolte allo sportello attivato dal Comune ma i fondi nazionali sono già finiti, quindi restano in lista d’attesa

Hanno dai 25 ai 40 anni, vivono in città e hanno avuto il coraggio di alzare la testa, ribellandosi e chiudere prima che potesse essere troppo tardi. Sono Donne vittime di violenza che hanno detto basta con un rapporto malato quasi sempre condito di violenze e soprusi di ogni genere, trovando una porta aperta nella quale entrare per chiedere aiuto. Perché la paura del dopo è spesso uno dei freni principali che bloccano molte (troppe) donne. Tre hanno chiesto e trovato aiuto allo sportello attivato dall’amministrazione comunale bruzia per l'accesso al reddito di libertà. Un iter nazionale sposato da Palazzo dei Bruzi al fine di favorire percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di particolare vulnerabilità. Lo sportello è attivo nel settore welfare di via degli Stadi. Lo supervisionano, assieme al primo cittadino Franz Caruso, la consigliera comunale Chiara Penna che da avvocato è da sempre sensibile all’argomento, e l’assessore Giuseppina Incarnato che in giunta si occupa di urbanistica ma nella vita professionale è schierata senza se e senza ma accanto alle donne. Le richieste che hanno già superato il vaglio degli uffici sono tre, ma in queste settimane sono state molte di più le istanze presentate all’ufficio comunale, così come le signore che hanno contattato telefonicamente gli operatori per chiedere informazioni.

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