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Cosenza, la pandemia di centenari e bebè

Negli ultimi giorni contagiate una nonnina di 105 anni di Terranova e un’altra di 103 di Cariati

Il pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza

Il virus ha trasformato questa terra in un gigantesco braciere che arde ovunque. Non esiste borgo rimasto indenne, non c’è isola di pace in mezzo alla polvere livida del Covid che continua a seminare la morte. Anche ieri c’è stata gente che s’è arresa alla violenza dell’urto con il covid. Nel bollettino dell’Asp vengono annotate altre tre vittime (una 41enne di Corigliano Rossano, spirata a Cetraro, un 65enne di Castrovillari, morto a Rossano, e un 76enne, pure di Castrovillari –risultava detenuto nella casa circondariale –, morto nel reparto di Pneumologia dell’Annunziata) che alzano ancora il dato di questo gennaio sorto in mezzo ai lutti. Nell’ultima settimana il Cosentino ha già pianto 17 volte. Certo, i malati di Covid sono spesso malati anche di altro ma la differenza la fa il virus. Anche ieri quelli che si sono arresi lo hanno fatto su un letto d’ospedale, nonostante le terapie e l’ossigeno, nonostante gli sforzi di medici e infermieri, nonostante tutto, insomma. Da giorni, Cosenza e la sua provincia sono entrati nella fase più drammatica dell’epidemia con le ambulanze in fila davanti all’ospedale e i malati ammassati nel Pronto soccorso. In tutta la provincia i servizi assistenziali soffrono l’assedio quotidiano dei malati. L’Asp continua la cannibalizzazione di reparti e porizioni di reparti. Nelle ultime, considerato l’aumento dei casi ospedalizzati anche tra i più piccoli, ha attivato due posti letto pediatrici (per degenti fino ai 12 anni), nell’ospedale di Cetraro. La responsabile del reparto di Pediatria, la dottoressa Panebianco, ha chiarito che «i posti letto sono gestiti direttamente dai medici pediatri coadiuvati dal dottor Massimo Barreca e personale infermieristico specializzato». A Cosenza, invece, è stata ricoverata nelle ultime ore una bimba di due mesi di Montalto positiva al Covid. La piccola presenta febbre e sintomi respiratori. Nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, invece, ci sono otto donne contagiate e in attesa del parto. Il protocollo prevede che i neonati vengano sottoposti subito a tampone e tenuti in osservazione per 48 ore dall’équipe del dottor Gianfranco Scarpelli. In caso di decorso normale, dopo un secondo tampone, vengono riaffidati definitivamente alle mamme. In pronto soccorso, invece, è arrivato un 19enne di San Nicola Arcella con problemi respiratori. Non solo i neonati sotto attacco del virus. Negli ultimi giorni sono state contagiate (fortuntamente non hanno bisogno di assistenza ospedaliera) ben due centenarie. Si tratta di una donna di 105 anni di Terranova da Sibari e di una quasi coetanea, di 103 anni, di Cariati. Sono entrambe seguite a domicilio.

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