Fu lo “stilista” dei militari. Sarto, originario di Malito, realizzò divise e alte uniformi dell’Esercito. Virgilio Romano è scomparso, nei giorni scorsi, a Roma, dove si era definitivamente trasferito dal borgo del Savuto, con la famiglia, nell’immediato dopoguerra. Aveva 85 anni e, da tempo, era in pensione. Approdato nella capitale, negli anni Cinquanta del secolo scorso, divenne capo sarto nella Cittadella militare della Cecchignola, dove diede ampie dimostrazioni della sua arte, tanto da godere, per l’intero arco di tempo della sua attività lavorativa, dell’apprezzamento delle massime gerarchie dell’Esercito. Un vero e proprio maestro dell’arte sartoriale, tanto da ricevere numerosi attestati, a riconoscimento del valore del suo lavoro, che, previa approvazione delle competenze militari, egli era abituato a seguire dal disegno sino alla definitiva fattura. Un creativo, dotato di una profonda cultura militare, conoscitore di storia e cultore delle divise storiche delle forze armate. Gli anziani del paese ricordano lui e la famiglia con affetto e stima.