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Cosenza, il mondo delle imprese lotta con la crisi

Il saldo tra aperture e chiusure delle aziende nella nostra provincia risulta in positivo. Confcommercio: dato incoraggiante. Il direttore Maria Santagada: «Gli imprenditori stanno faticosamente resistendo»

Maria Santagada

La forza di non mollare. La crisi economica, la pandemia, la mancanza di materie prime in alcuni settori: il mondo cosentino delle imprese soffre. Il panorama è speculare all’intero settore produttivo del Paese. La Confcommercio, guidata da Klaus Algieri, offre un quadro esaustivo della situazione attuale. Un quadro nel quale luci e ombre fanno da sfondo alla vita economica e imprenditoriale di quest’area della Calabria. Partiamo dal numero di imprese registrate. Il trend è in crescita nonostante gli effetti del covid. Se infatti nel 2020 il numero delle imprese registrate è cresciuto debolmente rispetto al 2019, nel 2021 la crescita è stata esponenziale tanto che il saldo tra iscrizioni e cessazioni è positivo + 671. Nell’arco del triennio considerato, la nostra provincia mantiene il primato sul numero totale di imprese registrate ben il 37% sul totale delle imprese calabresi, seguita da Reggio Calabria (28%), Catanzaro (18%), Crotone (10%), Vibo Valentia (7%). Tra le provincie calabresi, insomma, quella di Cosenza ha il maggior numero di nuove iscrizioni. Complessivamente il commercio risulta nel triennio quello con il maggior numero di imprese iscritte, seguito dall’agricoltura e dalle costruzioni.
Si può tuttavia essere contenti solo a metà. Analizzando meglio, infatti, l’andamento delle iscrizioni emerge come, anche se il trend complessivo è in crescita, le iscrizioni di nuove imprese rispetto al periodo pre- pandemico siano decrescenti.

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