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Amantea, “accordi clandestini e collusioni” per la gestione dei bandi pubblici

Alle battute finali il processo “Multiservizi” che coinvolse l’amministrazione

Il Municipio di Amantea

«Accordi clandestini e collusioni tra soggetti pubblici e privati» per l’affidamento di importanti lavori pubblici nel territorio di Amantea. Con un notevole giro d’affari: 170mila euro per il porto; 150mila per il servizio mensa; 10mila per quello di derattizzazione e 38mila euro per la gestione dei parcheggi. Il 29 giugno del 2018, un’operazione della Guardia di finanza – coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni – accese i riflettori su una presunta allegra gestione degli appalti pubblici sul Basso Tirreno cosentino. Inchiesta che ora è in dirittura d’arrivo nel processo di primo grado che riguarda tutti gli indagati giudicati con il rito ordinario. Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore di Paola, Rossana Esposito, ha chiesto la condanna per l’ex assessore Emma Pati e per Claudio Samà a 1 anno e 6 mesi. Per Fabrizio Ruggiero (indagato in qualità di responsabile tecnico della Ata Multiservizi) chiesta la condanna a 2 anni e 1.800 euro di ammenda. Inoltre, per Gregorio Bruno 1 anno e 6 mesi; per Emelinda Morelli 1 anno e 2 mesi e 800 euro di multa. Chiesta la condanna anche per Anna Concetta Trafficante e per Giacomo Bazzarelli a 1 anno e 6 mesi; per Nicola Raso 1 anno e 6 mesi; per Emilio Caruso (all’epoca comandante della polizia municipale) a 1 anno e 6 mesi; per Pasquale Lo Cane 1 anno e 8 mesi; e infine per Angelino Romeo e Pino Furfari il pm ha chiesto la condanna a 5 anni oltre 2000 euro di multa. Il prossimo 23 febbraio toccherà alle difese.

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