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Cosenza, il Covid sparisce dai bollettini ma in 7 giorni ha ucciso 23 volte

Solita frenata dei tamponi con appena 13 nuove diagnosi

In queste ore si scava nell’euforia di numeri che giungono da ogni angolo di questa terra dopo l’ultimo aggiornamento che rivela una crescita di 13 nuovi casi. La buona notizia che giunge dall’“Annunziata” è rappresentata dalle migliorate condizioni cliniche del ventenne di Cetraro che ha lasciato il reparto di Rianimazione ed è stato trasferito al polo covid dello spoke “Iannelli” per proseguire il percorso terapeutico. Il numero dei ricoverati nelle strutture sanitarie della provincia resta invariato (154 in tutto) dal momento che in area medica si registrano due pazienti in più (il totale sale a 148), mentre in terapia intensiva c’è un altro estubato (il saldo complessivo scende a soli sei malati nel reparto intensivo dell’“Annunziarta”): si tratta di un 58enne di San Fili che, purtroppo, è deceduto. Proprio l’aumento dei decessi condiziona la fase di ritiro del Covid. Anche ieri, l’Asp ha aggiornato la contabilità del dolore con altri due pazienti che si sono arresi al male. Col 58enne di San Fili, il Cosentino piange anche un 37enne di Amantea, l’ultimo componente d’una famiglia sterminata dal Covid. Il virus aveva già ucciso suo padre e sua madre. E, ora, si è portato via anche lui, a Germaneto, dov’era stato trasferito da giorni. È la ventitresima vittima nella settimana compresa tra il 25 gennaio e ieri.

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