Cosenza

Venerdì 27 Dicembre 2024

Cosenza, il ruolo delle Usca e la sanità pubblica del futuro

Un ruolo importante e di responsabilità. Una funzione determinante in un periodo di enorme difficoltà segnato dalle stigmate della pandemia. È il ruolo svolto da Sisto Milito, dirigente dell’Asp con una esperienza di ufficiale medico nell’Esercito, che è coordinatore delle undici Usca attive nella nostra provincia. Milito è pure covid-manager dell’Azienda sanitaria e componente Comitato tecnico scientifico della Regione. Quest’uomo dal tratto signorile e il carattere di ferro è ininterrottamente in prima linea da due anni. «Le Usca» spiega «sebbene sottoposte a un costante turn-over, stanno svolgendo una funzione rilevantissima nell’opera di assistenza ai contagiati, nella esecuzione dei tamponi, nelle vaccinazioni». Occorre infatti considerare, per esempio, l’opera svolta in occasione dei contagi sviluppatisi all’interno delle Residenze per anziani e nei centri di accoglienza per gli immigrati. «Abbiamo affrontato emergenze serissime riuscendo tuttavia, grazie al personale impegnato» sottolinea Milito «a ridurre i rischi e gestire quadri molto complessi. Pensate alla separazione dei positivi dal resto degli ospiti, all’assistenza prestata a quanti rimanevano chiusi per settimane a causa del contagio». Ma le Usca si sono rivelate fondamentali anche nella fase delle vaccinazioni. In perfetto accordo con la Regione e per consentire ai nosocomi di non rimanere paralizzati nelle cure destinate alle altre patologie come, purtroppo, era avvenuto in precedenza, sono stati riaperti i presidi di Cariati, Trebisacce, Praia a Mare e Rogliano. In quest’ultimo ospedale sono proprio i medici dell’Usca a garantire - attraverso i turni di reperibilità - l’assistenza per gli eventuali ricoverati». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza  

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