L’impianto consortile di selezione dei rifiuti di Bucita e le gravi conseguenze derivanti dalla sua chiusura per i comuni che vi conferiscono è ormai da considerare ad un punto di non ritorno se non intervengono immediati interventi per riaprire la struttura e per rimuovere gli ostacoli che hanno prodotto l’interruzione del circuito ricevimento dei rifiuti-selezione-lavorazione- conferimento degli scarti della lavorazione in discariche autorizzate, invece di trasferirli in parte in altre regioni o all’estero come sta avvenendo.
Anche oggi, cosi come avviene da dieci giorni i cancelli sono rimasti chiusi e non si sa quando si potranno riaprire. Mentre gli autocompattatori con la spazzatura dei 34 comuni dell’Aro “esplodono” per le quantità ammassate all’interno e per gli effetti della decomposizione. Una decisione dura da parte dell’azienda Ekrò che gestisce l’impianto che non si era mai verificato in questo modo così estremo. Ora si sarebbero sommati i mancati introiti economici vantati nei confronti dell’Ato, che riceve i corrispettivi dai comuni e le difficoltà di conferire le quantità di residuo che bloccano l’attività della struttura.
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