Il viaggio verso la normalità ha una sua liturgia con diagrammi che dovranno allinearsi agli indirizzi della comunità scientifica secondo traiettorie note, quelle che individuano la stabilità nel tempo. L’algebra, però (ieri 130 nuove diagnosi), consente a questa terra di rifiatare dopo mesi di spaventoso delirio con corsie di ospedali sotto pressione e obitori ovunque pieni. Crollano anche i ricoveri. Un costante e notevole decongestionamento delle corsie ospedaliere è emerso dalla narrazione di questi ultimi giorni. Complessivamente, sono 163 i pazienti ricoverati negli ospedali del Cosentino (153 nei reparti ordinari attivati e 10 in terapia intensiva all’“Annunziata”). Nelle ultime 24 ore, l’occupazione delle aree mediche è calata con tre letti che si sono svuotati in vari reparti. Buone notizie arrivano, soprattutto, dalla Pediatria con le dimissioni di un bimbo di un mese e mezzo di Corigliano Rossano, dopo alcuni giorni di ricovero in osservazione. A casa pure un altro bimbo di 4 anni, sempre di Corigliano Rossano, sempre con diagnosi di Covid superata. Del resto, uno studio recentissimo di Nature ha confermato le evidenze già valutate nei reparti infantili dell’ospedale hub: la variante Omicron è più aggressiva proprio con i bebè. Ieri, ad esempio, tra i nuovi contagi sono finiti a referto anche due bambini, uno di un anno, di Orsomarso, e uno di 3 mesi di Cetraro.
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