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Commemorazione delitto Aversa: "Chi uccide un servitore dello Stato uccide parte di noi"

Tante le autorità istituzionali presenti, tra queste il vice capo nazionale della polizia Maria Luisa Pellizzari e il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni.

Salvatore Aversa e Lucia Precenzano

La commemorazione si apre con un video e con delle immagini che ripercorrono la vita familiare di Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, lui sovrintendente di polizia, lei docente di educazione tecnica. Una coppia apprezzata e stimata; due genitori esemplari, fieri ed orgogliosi dei loro tre figli: Walter, Paolo e Giulia. Due figure modello: Lucia, dolce e comprensiva, insegnante preparata e amata dai suoi alunni. Salvatore, integerrimo servitore dello Stato, temutissimo dai boss delle cosche locali. E sono proprio i capi delle 'ndrine locali che lo condannano a morte e assoldano due sicari pugliesi per ucciderlo. Sotto i colpi della 'ndrangheta cade anche Lucia che la sera dell'efferato delitto, il 4 gennaio 1992, è insieme al marito in via Dei Campioni, centralissimo quartiere cittadino. Il sacrificio dei coniugi Aversa, vittime innocenti della criminalità organizzata è stato ricordato quest'oggi a Lamezia con una importante manifestazione tenutasi al Teatro Grandinetti. Tante le autorità istituzionali presenti, tra queste il vice capo nazionale della polizia Maria Luisa Pellizzari e il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni.

A promuovere l'incontro i sindacati della polizia Fsp e Siulp rappresentati dai segretari generali Walter Mazzetti e Felice Romano; a intervenire sul palco anche Giuseppe Brugnano, segretario nazionale Fsp; e Gianfranco Morabito, segretario provinciale Siulp. In platea molti magistrati, tra cui il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri unitamente ad una nutrita rappresentanza delle forze dell'ordine. Presenti anche i deputati Wanda Ferro e Domenico Furgiuele, il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta; il questo della città capoluogo Maurizio Agricola. A fare gli onori di casa il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro affiancato da molti consiglieri comunali ed esponenti dell'amministrazione cittadina. La manifestazione è stata aperta anche alle scuole con una significativa rappresentativa di molti studenti provenienti dagli istituti cittadini. Inoltre, delle alunne dell'istituto comprensivo "Ardito - Don Bosco" (la scuola dove insegnava Lucia Precenzano) hanno donato al vice capo Pellizzari una demaglia e un quadro raffigurante i coniugi Aversa.

Pellizzari e Molteni hanno parlato di giornata storica per l'intera nazione. "La presenza qui oggi di tanti esponenti istituzionali - ha commentato la vice capo della polizia - è la dimostrazione che c'eravamo e che ci siamo ancora. La nostra attività deve anticipare, prevedere le azioni della criminalità. Dobbiamo far crescere e alimentare la mentalità della legalità e della giustizia che sono a fondamento di una società più giusta". Molteni, concludendo il convegno ha ribadito: "Chi uccide un servitore dello Stato, uccide una parte di noi. Salvatore e Lucia hanno anteposto alla loro vita il senso di appartenenza alla comunità. Grazie al loro esempio e al loro sacrificio ricordiamo tutti gli uomini e le donne che sono morti per il bene del Paese. Abbiamo il dovere di ricordare per continuare a coltivare i valori di giustizia e libertà". Tutti gli interventi hanno registrato un plauso per la presenza degli studenti che "sono il futuro, la speranza del Paese. In Calabria, in particolare, sono l'emblema di una terra che alza la testa contro il potere malavitoso".

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