Ieri a Cosenza si è accesa la polemica. Il sindaco Franz Caruso ha chiesto la rimozione del dirigente scolastico della scuola primaria “Lidia Plastina Pizzuti”, Massimo Ciglio. I docenti hanno preso posizione.
La lettera
«La ragione di tutto questo? Essersi opposto, mettendoci la faccia e interpretando i sentimenti e i desideri di genitori e bambini, alla demolizione di piazza Stefano Rodotà e alla conseguente riapertura al traffico del tratto di Via Roma posto davanti all’istituto scolastico. Cosenza è l’unica città d’Europa dove viene cancellata una piazza divenuta luogo sicuro per i bambini in attesa di entrare nella propria scuola e all’uscita delle lezioni; un punto di ritrovo per tutti quelli che amavano stare lontani dal traffico, per tutti quei genitori che in attesa del suono della campanella lasciavano giocare in sicurezza i loro figli. Infine, un luogo spesso raggiunto anche in bicicletta e in monopattino, eliminato dalla geografia urbana per far posto ai veicoli in un secolo nel quale, al contrario, si mira in tutto il mondo alla tutela dell’ambiente e alla pedonalizzazione delle città. La rimozione di un uomo che ha sempre lottato per i suoi ideali, per i bambini. Un dirigente che combatte contro le ingiustizie, lo ha sempre fatto. È stata una protesta civile e i bambini non sono stati strumentalizzati. Erano in classe con le loro maestre a lavorare e a parlare di pace ( visto anche il momento critico che si sta vivendo). In piazza c'erano i genitori e qualche bimbo che era con loro. Il preside è stato accusato di aver rimosso la recinzione, è stato, invece, un gesto simbolico, la rete era stata già tagliata la sera prima da alcuni ragazzi che, insieme ai bimbi più piccoli, agli anziani, alle coppiette da tempo vivono la piazza. È stato accusato insieme agli insegnanti, di aver appeso cartelli offensivi. I cartelli sono stati appesi in orario extrascolastico e il personale non ne era a conoscenza. Piuttosto, perché non sono stati rimossi da chi si dovrebbe occupare del decoro pubblico? Noi insegnanti, con la creatività che ci contraddistingue, avremmo fatto produrre cartelloni colorati con slogan e disegni della piazza, non certamente frasi offensive e sgrammaticate. Abbiamo sempre lottato: per la palestra inagibile da anni, per l'ascensore non funzionante, per l' immondizia che non viene prelevata costantemente, per la scarsa manutenzione. E continueremo a farlo perché noi lottiamo per i nostri diritti, per una città più vivibile e a misura di bambino. Ahinoi, caro sindaco, dovrai chiedere la rimozione oltre che del dirigente, anche di tutto il personale docente e Ata perché noi siamo così...UNITI e dalla parte dei più deboli».
La presa di posizione del Consiglio d'Istituto
Il presidente e tutti i componenti del Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Spirito Santo” e i rappresentanti di classe del plesso di via Misasi, prendendo le distanze dai contenuti inopportuni di alcuni messaggi che sono stati affissi sulla recinzione di piazza Rodotà, esprimono massima solidarietà al dirigente scolastico Massimo Ciglio a seguito della nota stampa nella quale il sindaco di Cosenza ha chiesto la rimozione dall’incarico.
Riteniamo, infatti, che il DS non abbia alcuna responsabilità personale rispetto ai contenuti dei messaggi affissi sulla recinzione, così come teniamo ad evidenziare che non si è mai assistito a tentativi da parte del ds finalizzati a sobillare o istigare i genitori a partecipare alle proteste per la riapertura della piazza. Nel corso di questi mesi, infatti, il ds pur condividendo pubblicamente il disappunto di molti insegnanti e genitori per la decisione dell’attuale amministrazione comunale di riaprire la piazza al traffico e per il mancato riscontro da parte della stessa alla richiesta di confronto avanzata dal Consiglio d’Istituto, ha sempre esortato tutti ad esprimere liberamente la propria opinione, sia contro che a favore della riapertura. Anche in occasione del sit-in, i bambini presenti in piazza erano accompagnati dai propri genitori che hanno deciso autonomamente di partecipare alla protesta.
Ribadiamo, dunque, tutta la nostra stima e solidarietà al Dirigente Massimo Ciglio ritenendo assolutamente inappropriate e prive di alcun fondamento le accuse mosse nei suoi confronti.
I consiglieri
Ilaria Nicoletti, Valentina Pulzella, Mafalda Meduri, Rosa Maria Perri, Chiara Bertero, Maria Luce Mazzuca, Michele Mazzuca, Debora Inglese, Giuliana Scura, Valentina Carbone, Paola Ruffolo, Rita Gravina, Egilda Spina, Silvia Runco, Simona Pezzi, Marianna Vossio, Eugenio Greco, Pilerio Gatto.
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