Tensione alla Polizia municipale. Colpa dell’ultimo organigramma varato dal comandante Alessia Loise. L’attacco parte dal Csa, con un documento firmato dal segretario generale provinciale Pierfrancesco Lincol e dal segretario aziendale Luca Tavernise, e inviato al sindaco Caruso, agli assessori al Personale e alla Polizia locale, Covelli e De Cicco, al segretario generale e per conoscenza al prefetto Ciaramella. I sindacalisti del Csa parlano di «incompatibilità ambientale con numerose unità» del comandante Loise (nell’ambito di una nuova rotazione dei dirigenti comunali preannunciata da settimane ma che non trova ancora la giusta definizione il suo posto dovrebbe essere preso da Agostino Rosselli anche se le redini del reparto verrebbero affidate di fatto all’attuale vicecomandante Roberta Iazzolino) di cui chiedono la sostituzione. «È logico sapere e conoscere che un buon comandante, di qualsiasi Corpo, debba tenere ai suoi uomini e comportarsi da “buon padre di famiglia”», si scrive nella nota del Csa, «cosa che purtroppo non avviene nel caso di specie. Il comandante deve essere un modello da trasmettere agli altri, fatto di sincerità nei rapporti, coraggio nelle decisioni, giustizia nelle valutazioni ed una sana umiltà: con tali ingredienti la disponibilità del capo non potrà essere mai intesa come cedimento. Un fattore molto importante nell’etica del comando è la disponibilità verso i propri uomini. In questo contesto è fondamentale la distinzione tra il comandante che intende unicamente accentuare il proprio potere ed il comandante che attraverso la sua attività persegue l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio».
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