Carte delicate. Sul tavolo del ministro della Pubblica istruzione, Patrizio Bianchi, ci sarebbe anche un altro esposto che riguarderebbe sempre il polo scolastico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. L’istituto alle porte di Cosenza era finito sotto i riflettori nazionali per le presunte molestie sessuali denunciate da alcune studentesse. Il caso era esploso prima sui Social e poi era sfociato con una protesta dei ragazzi che si è materializzata in oltre due settimane di occupazione.
Da pochi giorni, però, si è diffusa un’altra notizia che ha un po’ agita docenti e famiglie. Alcuni mesi fa, precedenti all’occupazione della scuola iniziata il 3 febbraio, i genitori di un ragazzo che frequentava il liceo avrebbero presentato un esposto all’Ufficio scolastico regionale per denunciare i maltrattamenti che il figlio avrebbe subito da parte di una sua insegnante. Comportamenti che avrebbero spinto il ragazzo, «vessato» e sottoposto a un notevole «pressing psicologico», a cambiare scuola.
Da quanto si è appreso negli ultimi giorni, la situazione sarebbe emersa nel corso delle ispezioni che i funzionari inviati dal ministro Bianchi hanno effettuato nell’istituto nel periodo dell’occupazione. I genitori del ragazzo avrebbero poi scritto una lettera anche al sottosegretario all’Istruzione in cui hanno spiegato di aver, all’epoca, segnalato l’accaduto alla preside Iolanda Maletta. Ma – è il loro racconto – la dirigente (che adesso è in malattia ed è stata sostituita da Elena Cupello nominata reggente dall’Usr) avrebbe sminuito e non avrebbe «mosso un dito».
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