Cosenza

Mercoledì 02 Ottobre 2024

Montalto, Licenziamento e ritorsioni contro dipendenti di Villa Sorriso: il 7 marzo presidio di protesta

Questa mattina un dipendente di Villa Sorriso a Montalto Uffugo, rappresentante sindacale aziendale dell’USB, è stato raggiunto da una improvvisa lettera di licenziamento. "Le motivazioni dell’azienda, di proprietà del gruppo Morrone - si legge in una nota dell'Unione Sindacale di Base - si basano su una costruzione unilaterale della vicenda che avrebbe portato all’interruzione del rapporto di lavoro per la quale l’azienda non ha fornito né testimonianze né una descrizione sufficientemente circostanziata dei fatti. Da tempo la nostra organizzazione sindacale, e quindi tutti i suoi iscritti e rappresentanti, è stata presa di mira da datori di lavoro evidentemente senza scrupoli, che in diverse occasioni, tutte debitamente segnalate agli organi competenti, hanno messo in atto condotte antisindacali al limite del ricattatorio. Lo stesso lavoratore appena licenziato in passato è stato raggiunto da innumerevoli contestazioni disciplinari, per le quali l’ispettorato del lavoro di Cosenza ha sempre ridimensionato le sanzioni che l’azienda intendeva infliggere. La gravità delle condotte ritorsive, però, ha raggiunto il culmine nel momento in cui il proprietario della clinica ha chiesto insistentemente ai nostri iscritti di revocare l’adesione al nostro sindacato, promettendo loro trattamenti di favore. Condotte estremamente gravi e pericolose, che ledono i diritti dei lavoratori e più in generale i principi democratici costituzionalmente garantiti. In questo caso specifico, il nostro RSA stava legittimamente facendo presente al responsabile del personale di Villa Sorriso che per legge l’azienda non avrebbe potuto usufruire delle prestazioni di un manutentore esterno, in quanto il manutentore assunto si trovava da mesi in cassa integrazione a zero ore. Una circostanza che purtroppo risulta estremamente comune di questi tempi, in cui le aziende hanno abusato degli ammortizzatori sociali destinati all’emergenza sanitaria per scaricare sullo Stato il costo del personale anche nelle situazioni in cui non sussisteva una reale difficoltà economica, come nel caso delle strutture cliniche private e convenzionate con l’ASP. Ciò che risulta drammatico è la superficialità con cui un’azienda decida di licenziare in tronco un lavoratore che è impiegato nella clinica da sei anni e che ha sempre svolto il suo lavoro con dedizione e premura nei confronti di pazienti fragili e bisognosi di innumerevoli attenzioni. In un periodo di forte crisi economica, in cui i rincari sui beni di prima necessità strozzano le famiglie e in cui uno stipendio da OSS nel privato diventa appena sufficiente per condurre una vita dignitosa, non possiamo permettere che un datore di lavoro getti sulla strada i suoi dipendenti, né per ragioni di profitto né tanto meno per ragioni ritorsive. Pertanto come USB, indiciamo un presidio pubblico presso la clinica Villa Sorriso per lunedì 7 marzo alle ore 8".

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