L’emergenza rifiuti non cessa nei 34 comuni dell’Aro della Sibaritide che fanno riferimento per il conferimento dell’indifferenziato e dell’organico all’impianto di selezione consortile di Bucita. Solo un leggero sollievo hanno potuto fruire ieri mattina con l’apertura dell’impianto che potrebbe funzionare a singhiozzo. Intanto nei comuni la spazzatura viene accumulata nei pressi dei cassonetti, dove non è ancora operativo il porta a porta come le contrade ed alcuni quartieri, di Corigliano Rossano, oppure ai bordi della strada, vicino alle abitazioni, dove, invece, funziona il porta a porta spinto come nel caso dei comuni di Crosia, Cariati e Cassano. Una situazione che ha indotto i 34 comuni dell’Aro, presieduto dal sindaco di Corigliano Rossano, comune capofila, Flavio Stasi, a chiedere interventi immediati ad Ato e Regione per far fronte alla carenza di impiantistica nel settore. Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, ha sottolineato che «la chiusura dell’impianto di Bucita ha messo in crisi il nostro Comune dove è attivo il servizio di porta a porta spinto. Ciò comporta – ha spiegato – che, essendo stati tolti i cassonetti e non potendo i nostri concittadini trattenere per lunghi giorni la spazzatura a casa, i rifiuti siano finiti per strada con pregiudizio igienico e di impatto visivo». Russo parla di «situazione difficile» e chiede interventi immediati. Il primo cittadino di Crosia non esclude, se questo può portare a soluzione il problema, che si vada al commissariamento dell’organismo preposto. Sottolinea ancora che Bucita, con i problemi strutturali che manifesta, è stato ereditato dalla regione.
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