Solo un pasto freddo, giunto in ritardo nelle scuole, per i pochi bambini rimasti a scuola per i quali i genitori avevano chiesto di usufruirne. Molti altri alunni in altri plessi hanno preferito fornire il panino ai propri figli, mentre la maggior parte è ritornata a casa frequentando solo il turno antimeridiano essendo venuti a conoscenza della protesta dei lavoratori delle mense scolastiche dipendenti dell’Azienda Siarc che gestisce l’appalto. Infatti, ieri mattina i lavoratori che svolgono il servizio mensa nelle scuole dell’Infanzia e delle primarie a tempo pieno del Comune, si sono astenuti dal lavoro, pur sapendo che il loro è un servizio pubblico essenziale rivolto ai minori. È stata la disperazione di non ricevere le pur modestissime spettanze stipendiali arretrate di tre mesi a spingerli ad attivare l’azione dimostrativa di protesta davanti alla sede municipale di Piazza Ss Anargiri di Rossano, avendo registrato che la Siarc non ha mantenuto gli impegni assunti a gennaio scorso davanti al Prefetto per il pagamento degli stipendi. Essi vantano, infatti, tre mensilità dicembre, gennaio e febbraio e non sanno quando potranno riceverle, né quelle che matureranno fino alla fine dell’anno. Sono questi gli effetti della controversia sorta tra azienda ed amministrazione comunale che ha disdetto il contratto di appalto per inadempienza da parte dell’azienda (che sta continuando nel servizio) anche sulla base delle azioni dimostrative che sarebbero pervenute dai genitori degli alunni sulla qualità dei cibi e sulla organizzazione nella fornitura dei pasti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza