È una primavera senza fiori quella che s’appresta a vivere il comparto dell’occupazione sul territorio bruzio. A parte un ritorno di fiamma, dovuto ai bonus del governo e quindi legato ai finanziamenti a pioggia, nel campo dell’edilizia, il resto sono solo macerie d’un tempo in cui le cose non andavano proprio a meraviglia. Il fronte caldo è rappresentato dai call center in particolare quello di Almaviva dove, rimarca il segretario ale della Cgil, Umberto Calabrone, «domenica è in scadenza la commessa Tim». Una contingenza che mette a rischio il futuro di circa duecento lavoratori che s’apprestano a vivere cinque giorni di passione prima di conoscere il loro destino, che nel migliore dei casi porterà dei tagli non indifferenti all’intero contingente perché, spiega il segretario generale della Cgil, «se da una parte parte c’è una trattativa in corso e quindi si spera in una tenuta del sistema occupazionale, dall’altra si prospetta una riduzione del personale di contatto dal momento che un buon numero dei servizi Tim adesso è gestito da un’applicazione scaricabile dal play store». Ciò a riprova del fatto che le nuove tecnologie da una parte ampliano la gamma dei servizi (si verificherà in futuro, comunque, la loro efficacia) e per altri versi ingoiano posti di lavoro come caramelle.
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