Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Covid, il virus non lascia Cosenza e provincia: nuova fiammata con 913 casi

Il virus inquieto riporta la curva in una zona grigia e pericolosa. Le scie irregolari del contagio sono salite al cielo come scale senza fine dentro diagrammi in rapida crescita. Il Cosentino fatica a liberarsi del morbo (anche grazie all’allentamento delle misure di salute pubblica). Difficile abbandonare il terreno paludoso della pandemia con troppi casi e ancora troppi morti. L’incidenza del Covid è addirittura cresciuta rispetto a gennaio quando, nel bel mezzo della quarta ondata, Cosenza e la sua provincia sembravano terre libere dall’infezione tanto da risultare il territorio meno colpito d’Italia. E’ chiaro che col vecchio sistema di tracciamento che escludeva i test delle farmacie, ciò che finiva nel bollettino era giusto l’avanguardia di un contagio imponente che restava sommerso. Certo, le 913 diagnosi dichiarate dall’Asp ieri rappresentano un segnale preoccupante all’interno di una settimana con dati in evidente peggioramento. Dal 2 marzo a ieri, l’Asp ha dichiarato nei report 4.037 nuovi casi con una incidenza cumulativa che è schizzata a 597,08 casi per 100mila abitanti, vetta mai raggiunta in questa quarta ondata. Nel bollettino, inoltre, vengono annotate altre due vittime (un 93enne di Casali del Manco, deceduto in Malattie Infettive e una 74enne di Montalto spirata in Rianimazione) che alzano ancora il dato di questo marzo sorto in mezzo ai lutti. I malati di Covid sono spesso malati anche di altro ma la differenza la fa il virus. Anche ieri quelli che si sono arresi lo hanno fatto su un letto d’ospedale, nonostante le terapie e l’ossigeno, nonostante gli sforzi di medici e infermieri, nonostante tutto, insomma. Negli ultimi sette giorni, il Cosentino ha pianto ben 24 suoi figli. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

leggi l'articolo completo