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L’ospedale di San Giovanni in Fiore sarà riconvertito in nosocomio di montagna

L'ospedale di San Giovanni

Nel pomeriggio di lunedì scorso (proveniente dal Porto di Gioia Tauro dove aveva avuto un vertice col ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, nel corso del quale ha definito lo scalo della città della Piana come “il Porto più strategico del Paese”...: ndc), il movimento tutto al femminile di San Giovanni in Fiore denominato “Donne e diritti”, nella Cittadella regionale ha incontrato il presidente della Giunta e commissario per la sanità in Calabria Roberto Occhiuto, il quale non ha lesinato nell’affermare «che San Giovanni avrà quello che gli spetta e l’Ospedale ripartirà come catalogato nosocomio di montagna».
Ieri, a distanza di 5 giorni dall’incontro di Catanzaro, la presidente del sodalizio Stefania Fratto, ha avuto modo di affermare che «sono iniziati i primi interventi innovativi dell’Asp bruzia per procedere a mettere in campo il Piano operativo, che lo stesso presidente Occhiuto sta redigendo e tra 20 giorni invierà ai sindaci e alle Comunità competente (una delle quali è appunto Stefania Fratto al vertice di Donne e diritti».

In dettaglio

Sarà ampliata la specialistica ambulatoriale con diverse branche; il Consultorio familiare (istituito dal Comune nel 1978, fu il primo in Calabria tanto d’anticipare la Riforma 833/78) sarà maggiorato di figure professionali e orario, mentre l’Ospedale, adesso ridotto all’osso, avrà tutti gli organi che spettano a un nosocomio di montagna.

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