Le cifre tolgono la serenità e cancellano le certezze di un imminente ritorno a Itaca. Il Cosentino resta schiacciato dall’avanzata del Covid con una moltiplicazione dei focolai che annunciano altri contagi. Il virus è uscito dalla sua tana e il suo pericoloso slancio è evidente da alcune settimane grazie anche al calo generale delle precauzioni. La curva continua a tracciare percorsi ascensionali e non solo per le nuove diagnosi. Una tendenza che nutre, inevitabilmente, i dati della pressione sui servizi assistenziali, piegando in particolare le aree mediche. E, purtroppo, la lista degli operatori sanitari che quotidianamente risultano contagiati continua ad allungarsi con corsie che si svuotano di medici e infermieri e con turni che, inevitabilmente, si allungano. Tutto questo accade perché la sottovariante Omicron BA.2 si sta rivelando molto abile ad ingannare l’immunità indotta dai vaccini ed efficace anche a neutralizzare gli anticorpi prodotti da precedenti infezioni da Sars Cov-2. Senza contare di devastanti effetti collaterali. Nelle ultime ore, sono morte altre sei persone (un 89enne di Tortora, un 89enne di Cosenza, un 90enne di Cosenza e un 93enne di Cosenza, tutti in Pronto soccorso; e un 90enne di Bisignano e un 83enne di Saracena, entrambi in Pneumologia). Ieri, quattro delle vittime si sono arrese in Pronto soccorso, un reparto che torna a mostrare segni evidenti di sofferenza. E in certi momenti della giornata si ripete l’inquietante rituale delle ambulanze con pazienti a bordo che restano in attesa nel piazzale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza