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Laghi di Sibari, l’impianto ittico è più grande del previsto

Il Comune ha riscontrato irregolarità

Quell’area dei Laghi di Sibari destinata alla coltivazione in acqua di cozze da circa 2mila metri quadrati era lievitata fino ad arrivare – pare – ad almeno oltre 12mila.
I controlli disposti dalla Polizia Locale – guidata dall’architetto Anna Maria Aiello – hanno messo in luce la presunta irregolarità. Una discrepanza che ora dovrà essere sanata sia dalla società “Fago ittica tarantino”, società che detiene la concessione di un impianto di allevamento di molluschi bivalvi nel complesso nautico sibarita, sia dalla “Casa Bianca Group”, società che, invece, detiene i diritti di gestione degli specchi d’acqua su cui poggiano case e darsene dei Laghi di Sibari.
La discrasia è emersa chiaramente confrontando i dati della scia e le controdeduzioni presentate dalla cooperativa “Fago ittica tarantino” rispetto quelli emersi dai rilievi ortottici e dai controlli effettuati nel corso di un sopralluogo di inizio febbraio effettuato dal personale congiunto sia dell’ufficio dell’area “Urbanistica - Edilizia Privata” e sia dagli istruttori della Polizia Locale del Comune cassanese.

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