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Paola, si ribellò agli estorsori. Ricordato Luigi Gravina

Luigi Gravina è stato ucciso in via Nazionale, il 25 marzo 1982, a pochi metri da un distributore di benzina, da un killer ingaggiato dai Serpa. Avrebbe rifiutato le richieste estorsive della criminalità organizzata. A sparare fu Sabino Peccatiello, reo confesso, che in seguito diviene uno dei primi collaboratori di giustizia del Tirreno cosentino.

L’amministrazione comunale ieri mattina, a 40 anni dal suo omicidio, lo ha ricordato assieme al referente regionale di Libera don Ennio Stamile e con Arcangelo Badolati, capo servizio di Gazzetta del Sud. Assente all’iniziativa, a causa di gravi problemi personali, il vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi.

Nel corso della cerimonia che si è tenuta al Sant’Agostino è stato evidenziato dal sindaco, Roberto Perrotta come Gravina sia sempre stato un uomo coraggioso: «Ha avuto la forza di ribellarsi». Proprio in quei giorni di coprifuoco si è capito che qualcosa stava per cambiare: «Non dobbiamo dimenticare il passato - ha detto ancora Perrotta - dobbiamo ricordare le vittime di quegli anni. Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine e la chiesa per il ruolo che hanno avuto».

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