Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Omicron non è un «banale raffreddore». Nel Cosentino 91 decessi a marzo

La sottovariante del virus all’origine di 91 decessi registrati nel mese di marzo in tutto il Cosentino. E aprile ricomincia da tre. Pressione ridotta sui reparti ordinari ma in una settimana 5 nuovi ingressi in Terapia intensiva. Resta alto il contagio giovanile: il 25% dei casi registrati su soggetti in età pediatrica (0-18 anni)

ROMA (ITALPRESS) – Sono 53.825 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (l’11 marzo 53.127) a fronte di 417.777 tamponi effettuati su un totale di 192.230.588 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Nelle ultime 24 ore sono stati 133 i decessi (l’11 marzo 156), che

Il virus continua graffiare spargendo la sua polvere livida nel Cosentino nonostante l’avvio della nuova fase, quella di ricostruzione di un solido progetto di speranza dopo ventisei mesi in regime emergenziale. Per adesso, il Covid ha la stessa fisionomia. La narrazione del giorno è la ricostruzione matematica dell’arrogante presenza del microrganismo nelle nostre vite. Siamo prigionieri dei numeri che definiscono uno scenario stabile con 936 nuovi casi finiti a referto ieri contro i 940 riportati venerdì 25 marzo. Ma, a distanza di sette giorni, l’Asp ha comunicato un lieve rialzo del tasso di positività che è passato dal 19,55% della settimana precedente, al 20,17% di ieri. Ma, in sette giorni, la sottovariante Omicron.BA2 ha continuato a diffondersi una velocemente impressionante. Nel Cosentino sono state raccolte 5.990 diagnosi di positività (a fronte di sole 506 guarigioni) con una incidenza cumulativa che galleggia a quota 885,94 casi per 100mila abitanti.
Servizi assistenziali Anche ieri è stata una giornata difficile negli ospedali della provincia. Tra i nuovi positivi ben 5 sono stati ricoverati mentre un sesto è entrato in Pronto soccorso. Altri due soggetti già positivi e in isolamento domiciliare sono stati trasferiti in corsia, evidentemente, in presenza di complicazioni. In sette giorni, il numero complessivo dei malati di Covid assistiti nei luoghi di cura della provincia è sceso dai 133 di venerdì 25 ai 132 di ieri. Purtroppo, però, si registra un preoccupante rialzo degli intubati: 5 in sette giorni. All’Annunziata è riservato il carico più importante con 67 pazienti nei reparti ordinari e Pronto soccorso e altri 5 nella Rianimazione. A Rossano risultano ricoverate 31 persone, altri 15 a Cetraro e 14 ad Acri.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

Caricamento commenti

Commenta la notizia