Cosenza

Lunedì 07 Ottobre 2024

Cosenza, la denuncia dell'Ugl: "Niente stipendi al welfare da tre mesi"

Come al solito la burocrazia “inceppa” per usare un eufemismo, l’azione delle amministrazioni; a Cosenza da ben 3 mesi non vengono retribuiti assistenti sociali, amministrativi, educatori professionali per i minori, consulenti impegnati nel contrasto alla dispersione scolastica e nel sostegno a ragazzi in difficoltà - nonostante le risorse economiche provengano da flussi esterni alle casse di Palazzo dei Bruzi colpite dal dissesto, come “Fondo Povertà” e PON “Inclusione” - siano stati erogate normalmente alle scadenze previste ed incamerate dagli uffici comunali. Settori cruciali dunque, specie in questa fase di crisi - scrive il Sindacato UGL - dato che diuturnamente hanno a che fare con persone in serie difficoltà: anziani, donne con figli, disabili e persone fragili; a cui vengono assicurati l’erogazione di buoni spesa per il sostegno alimentare alle famiglie, fitto casa, assegni in maternità, RdC. Nelle ultime settimane poi la mole di impegni è aumentata con l’emergenza profughi ucraini che ha già portato ad organizzare l’accoglienza di centinaia di loro. In sostanza ci si occupa di chi ha veramente bisogno e tuttavia si è poco considerati dalla stessa burocrazia di Palazzo dei Bruzi forse perché ci si trova in “periferia” a via degli Stadi, o perché gli operatori del welfare non sono di ruolo ma debbono comunque intervenire spesso anche di sabato e domenica per risolvere liti familiari e gravi situazioni di degrado anche in correlazione con Magistratura e le forze dell’Ordine. Tuttavia, per l’UGL di Cosenza, ben oltre ormai i fatidici “100 giorni” dall’insediamento, la nuova Giunta non riesce ad avviare, almeno parzialmente, a soluzione i problemi che più preoccupano e colpiscono i cittadini: viabilità, arredo urbano, pavimentazione, pulizia verde pubblico (e gestione rifiuti in generale), la questione delle carenze di personale in primis agli sportelli dell’Anagrafe e fra i Vigili, falcidiati da pensionamenti, trasferimenti, tagli da dissesto e malattie. Ovviamente non si pretende che le emergenze vengano fatte scomparire tutte insieme e “magicamente” ma che agli annunci seguano i fatti (es. strade groviera, marciapiedi divelti, invasi da sterpaglie, e non solo in “periferia”, pavimentazione precaria persino sul corso principale) che i lavori iniziati vengano terminati (riapertura del tratto di via Roma) e che “si torni a chiedere” alle Istituzioni centrali, l’assunzione urgente nei settori a rischio per tamponare, quanto meno le situazioni più gravi".

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