La trasmissione degli atti alla Procura per falsa testimonianza di due testimoni è stata chiesta ai giudici della Corte d’assise di Cosenza dal pm Luca Primicerio nel processo che mira a fare luce sulla morte del centrocampista del Cosenza Donato «Denis» Bergamini, avvenuta il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico. Imputata per omicidio volontario in concorso con ignoti, è Isabella Internò, ex fidanzata di Bergamini e che era insieme al calciatore del Cosenza nel momento della morte. Oggi sono stati sentiti alcuni compagni di scuola della Internò e per le testimonianze di Luisa Marsico e Antonio Mazzitelli l’accusa ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura perché, secondo Primicerio, i due testimoni avrebbero dichiarato il falso non confermando quanto detto in precedenza. In particolare, Luisa Marsico ha riferito di non «essere certa dei propri ricordi, perché condizionata dalle numerose ricostruzioni giornalistiche lette o viste in televisione nel corso degli anni sul caso Bergamini, dunque di non ricordare esattamente quanto raccontato dalla Internò sulla dinamica dell’incidente, nei giorni a seguire dell’accaduto». Antonio Mazzitelli, invece, non ha riconosciuto inizialmente in una foto dei funerali di Bergamini, un cugino dell’imputata, arrivando al termine della sua escussione a confermare che in realtà fosse proprio lui. Circostanze queste, che hanno portato l’accusa a richiedere la trasmissione degli atti. Richiesta a cui si sono associati gli avvocati di parte civile Fabio Anselmo e Alessandra Pisa. La Corte si è riservata di decidere. A conclusione dell’udienza, l’avvocato Anselmo si è dichiarato soddisfatto, definendo «imbarazzanti le falsità che hanno tentato di narrare due testi in udienza, rispetto a quanto dichiarato in istruttoria. Vorrei essere chiaro - ha aggiunto -: chi si presenta in udienza deve dire la verità, diversamente è un reato». Si tornerà in aula il 28 e 29 aprile prossimo, quando saranno escussi testi che a vario titolo ebbero un ruolo nella prima indagine sulla morte di Denis Bergamini.