Il virus rallenta, non corre più dentro una curva che sembra aver raggiunto il plateau. La rappresentazione grafica dell’andamento del contagio non è più la stessa di qualche settimana fa. Persino gli ospedali non sono più intasati e dalle corsie non si sprigiona più quel vento caldo di sofferenza e di dolore. Gli indicatori continuano a migliorare, anche se il morbo continua ad essere un presenza viva nel Cosentino. Ieri, l’Asp ha messo in contabilità 566 nuovi casi attraverso una lavorazione di 3.036 tamponi con un tasso di positività del 18,64%. Venerdì 8 aprile, le diagnosi segnalate erano state 614 distillate da 3.284 test con un tasso del 18,70%. Nell’ultima settimana (quella compresa tra il 9 aprile e ieri), l’Asp ha dichiarato complessivamente 3.928 casi con una incidenza cumulativa pari a 585,25 diagnosi per 100mila abitanti, valore che continua a ritirarsi. Mercoledì era a 614,90. Ancora meglio la situazione delle corsie. In sette giorni, nei reparti ordinari si contano 16 pazienti in meno mentre in terapia intensiva l’occupazione è scesa da 5 a 4 pazienti (con un nuovo ingresso proprio nelle ultime 24 ore). Purtroppo, non si ferma la contabilità del dolore. Anche ieri il bilancio è stato aggiornato da due decessi: una 88enne di Cosenza in Malattie infettive, e un 87enne di Aprigliano in Pronto soccorso. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza