Prevenzione e cure precoci. Il Covid non sta lasciando scampo alla Calabria, e in particolare alla provincia di Cosenza, che continua a essere il territorio più colpito dall’inizio della pandemia sia in termini di contagi che di decessi. Proprio per arginare e ridurre drasticamente quei numeri nefasti dei bollettini giornalieri, è necessario insistere sulla prevenzione e sulle cure precoci, come monoclonali e antivirali. In tale ambito la nostra regione sembra essere a buon punto. È infatti pronta a somministrare anche i nuovi anticorpi monoclonali a chi non può ricevere il vaccino. La società farmaceutica AstraZeneca aveva comunicato, nei mesi scorsi, all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – che ha approvato – l’utilizzo della combinazione di due anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione (tixagevimab e cilgavimab) per prevenire i sintomi del Covid prima dell’esposizione al virus, nelle persone ad alto rischio. La combinazione riduce dell’83% il rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica per almeno sei mesi dopo una sola dose. Il professore Andrea Bruni, coordinatore del gruppo tecnico Covid per la Regione Calabria, ha spiegato bene di che cosa si tratta e a che punto siamo nella nostra regione : «È un monoclonale long getting (a lunga durata) che viene utilizzato nei pazienti che non possono ricevere la somministrazione di vaccini come pazienti gravemente allergici e soprattutto quelli affetti da gravissime immunodeficienze che non consentono loro di sviluppare gli anticorpi. Si tratta di categorie molto fragili con un sistema immunitario che non sviluppa anticorpi».
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