Condanna definitiva per l’84enne che al termine di una lite uccise a coltellate la sua badante. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 24 anni di carcere per Angelo Brogno ritenendo inammissibile il ricorso presentato dalla difesa. L’anziano di Acri è accusato di aver ucciso la sua badante, Temenuchka Nedelchev, bulgara di 58 anni. L’omicidio avvenne l’8 luglio del 2016 ad Acri. La Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto pienamente l’ impianto accusatorio confermando la condanna di primo grado, emessa dalla Corte di Assise di Cosenza. I giudici avevano comminato all’anziano una condanna a 24 anni di carcere, escludendo l’aggravante dei futili motivi. Nei confronti dell’uomo erano state applicate anche le pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici e la libertà vigilata per la durata di tre anni cessata l’esecuzione della pena detentiva principale. All’epoca dei fatti, l’uomo che era già ultraottantenne fu anche posto ai domiciliari. Poi, la Corte di Appello di Catanzaro confermò pienamente la condanna di primo grado e anche in secondo grado all’uomo furono confermati i 24 anni di carcere. Ora, l’ultima parola è spettata alla Cassazione che ha confermato la condanna d’appello. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza