Il corridoio del Comune è da giorni pieno di persone che sventolano bollette. Sono i cittadini che hanno ricevuto il canone idrico 2016 e sono in fila per dimostrare le fatture già pagate. Tante sono le lamentele per questo disservizio da parte dei montaltesi in regola con questo tributo. Duro è anche l’attacco del Movimento politico “La Montalto che vuoi”, guidato da Piero Parisano. «Pare che per i nostri ineffabili amministratori è del tutto normale che una moltitudine di contribuenti sia costretta a perdere giornate di lavoro - commenta il gruppo - per recarsi in processione presso l’ufficio tributi ad esibire ricevute di pagamento per Imu e Tasi del lontano 2016 a seguito di richieste di pagamento palesemente infondate. E non si tratta di pochi casi “fisiologici”, bensì di migliaia di cartelle pazze notificate con imbarazzante faciloneria e con totale pressapochismo mediante una pioggia di raccomandate, il cui costo certamente ammonta a qualche decina di migliaia di euro pagate, per paradosso, proprio dai contribuenti montaltesi. Eppure bastava raffrontare il dato palesemente abnorme del 2016 col tasso medio di evasione fiscale degli anni precedenti per capire che gli accertamenti non potevano essere corretti e che, quindi, era doveroso riesaminare tutte le posizioni prima dell’invio delle notifiche». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza