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Strage dei maremmano a Rota Greca: “Li avvelenano con il metaldeide”

I carabinieri hanno raccolto la denuncia e avviato un'indagine

Prima Nuvola e poi Balù, avvelenati da una mano assassina che ha colpito a distanza di pochi mesi. Succede a Rota Greca, dove due esemplari di razza Maremmano sono stati uccisi con del metaldeide, un fitofarmaco altamente letale.
A trovare, ieri, agonizzante uno dei cani è stato il proprietario, all’interno della sua azienda agricola, in località Giardilio. Attimi concitati e di disperata corsa verso il pronto soccorso veterinario, a Rende, per salvare il povero animale che, purtroppo, nonostante le cure intensive dei sanitari e spirato poco dopo. I proprietari dell’azienda hanno subito sporto denuncia ai carabinieri della locale stazione, i quali hanno avviato le indagini per risalire agli autori del macabro gesto.
Un vero e proprio giallo sul quale è necessario far luce, affinchè simili episodi non si ripetano più. Straziante il racconto del proprietari dei cani: «Nel nostro paesino ci sono persone che si divertono avvelenando gli animali – racconta Fedele – il 22 dicembre scorso mia sorella trovò Nuvola, un cucciolone di 43 chilogrammi, a terra priva di vita. In quella circostanza anche se mi sembrò strano, perché i miei cani facendo parte della famiglia regolarmente dichiarati, vaccinati e sotto periodico controllo veterinario, ne attribuì l'accaduto a un malore del cane. Dopo ciò che è accaduto ancora, penso che non fu un malore neanche in quella circostanza. Ieri, recandomi nella mia azienda al mattino presto, ho notato subito che il piccolo Balù, un cucciolo di 4 mesi e di 20 chilogrammi di peso, avesse qualcosa che non andasse.
Ho contatto subito il veterinario ed inizio la mia corsa per raggiungere la clinica veterinaria dove è stato fatto l'impossibile per salvare il mio cane. Dalle analisi – conclude il giovane - è risultato che il mio Balù è stato avvelenato con il metaldeide. Ho tutto denunciato alle autorità competenti».

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