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Corigliano-Rossano, Aquino ha provato a sfuggire alla pioggia di proiettili

Il bossolo trovato dai carabinieri in un luogo distante testimonia che il killer ha iniziato a sparare da lontano

Luoghi che possono ancora parlare. Sono tornati nuovamente sulla scena del delitto i carabinieri del Ris per scandagliare alcun angoli di viale Mediterraneo a Schiavonea nel punto in cui la sera di martedì scorso è stato ucciso a colpi di pistola Pasquale Acquino 57 anni.
I militari hanno effettuato un ulteriore sopralluogo, forse perché c’erano alcuni tasselli da far meglio combaciare nel puzzle della ricostruzione delle fasi del delitto.
Sembra che uno dei sette bossoli degli altrettanti proiettili sparati all’indirizzo della vittima predestinata dalla pistola semiautomatica utilizzata dal killer sia stato trovato in un luogo distante da dove il corpo senza vita di Aquino si è accasciato al suolo.
Ciò perché forse l’esecuzione è avvenuta in due fasi, una da una distanza maggiore e poi mirando proprio al volto, come del resto testimoniano i due proiettili che hanno colpito l’uomo in volto.
Elementi certi saranno forniti dai risultati dell’autopsia che è stata condotta nella giornata di ieri nell’obitorio dell’ospedale Nicola Giannettasio di Rossano, dove la salma è stata trasferita dopo che erano stati compiuti i primi rilievi.
Intanto continuano serrate le indagini da parte dei carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano che in questi giorni stanno battendo a tappeto l’intero territorio, con controlli capillari, mentre prosegue anche il via vai di persone che si stanno ascoltando nei locali della compagnia coriglianese della Benemerita.

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