Cresce l’attesa per la sfida elettorale legata alla segreteria del Pd. Nei giorni scorsi abbiamo ospitato le motivazioni che hanno spinto l’attuale assessore Annamaria Artese alla candidatura. Oggi anticipiamo le altre due mozioni in campo. Quella di Luigi Superbo e quella di Francesco Adamo. «La mia candidatura non ci sarebbe mai stata, se io non fossi stato mosso dalla necessità di tentare di ovviare a delle negatività che hanno in passato caratterizzato la vita del partito e che sono sfociate in sonore sconfitte in ambito provinciale e comunale», asserisce Superbo. «Sconfitte che, ora lo possiamo dire, sono figlie di personalismi, antipatie, modi personalistici di concepire la politica. Non solo, la mia candidatura non ci sarebbe stata, se io non avessi la convinzione che c’è una netta distinzione tra partito e amministrazione. Infine, per sgombrare il terreno da facili e superficiali critiche, mi preme ricordare a chi di dovere che non c’è, né ci può essere candidatura più legittima della mia, per una storia politica che mi ha incardinato da sempre nel territorio rendese e per una “storia” recente che mi ha portato a condividere con più determinazione e forza negli ultimi tempi il progetto politico del Pd, sia a livello nazionale che a livello locale», spiega. La candidatura di Superbo nasce «dall’idea e dal proposito di portare una ventata di “novità” in un partito, ultimamente ossificato, cristallizzato, e per ciò impantanato in azioni politiche ormai obsolete e sterili e, perciò, incapace di dare impulso ed azioni in grado di ”leggere” l’attuale quadro politico, economico e sociale in un’ottica moderna e in una prospettiva di miglioramento della qualità della vita delle persone».
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