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Risse e aggressioni, il pronto soccorso di Rossano come il “far west”

In mattinata un africano ha devastato l’ambulatorio e nel pomeriggio un’infermiera è stata strattonata dai famigliari d’un paziente

Due aggressioni a poche ore di distanza al pronto soccorso. Dopo una notte in cui la furia di un paziente andato in escandescenza ha distrutto i locali, nel pomeriggio di ieri strattoni e spintoni ad una infermiera nel mentre i medici erano impegnati con un caso grave. È davvero il caso al pronto soccorso di Rossano dove nel mentre si lavora per salvare vite umani si deve anche stare attenti alla propria incolumità messa a rischio da chi perde la pazienza e si sente in diritto di avventarsi e medici e infermieri. Anche perché non vi è nessuno a difesa degli operatori sanitari. Partiamo dalla ennesima notte di guerriglia, poichè la notte scorsa un ragazzo di nazionalità somala di 22 anni è arrivato nella notte al pronto soccorso del Giannettasio dopo essere stato soccorso dal 118 per strada a Cassano. Il giovane, senza fissa dimora, presentava una serie di ferite lacero contuse e nel mentre i sanitari lo stavano visitando chiedendo come si era procurato quelle ferite all’improvviso, dopo aver ritrattato la versione dei fatti su quanto accaduto, ha iniziato a dimenarsi strappandosi medicazioni e flebo. Ne è susseguita una escalation di azioni distruttive che hanno portato a mettere a soqquadro i locali del pronto soccorso. Ieri pomeriggio, invece, una infermiera è stata strattonata e sbattuta ad un muro, dai familiari di una paziente che si era recata al pronto soccorso al mattino perché rimasta coinvolta in un sinistro di lieve entità. Pare che erano stanchi di attendere il foglio delle dimissioni, nonostante i sanitari fossero impegnati con un caso grave arrivato d’urgenza.

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