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Cetraro, usò l’automobile di servizio. Cesareo rinviato a giudizio

L’ex direttore dello spoke Paola-Cetraro prosciolto per altri reati. Nessuna responsabilità sulla gestione Covid

L'ospedale di Cetraro

Il Gup del Tribunale di Paola ha prosciolto l’ex direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo, e il medico Salvatore Pace dai capi di imputazione che riguardavano la presunta gestione “allegra” dei tamponi e dei vaccini anti Covid.

Mentre sia Cesareo che altri due indagati sono stati rinviati tra i quali peculato, truffa, falso e turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Paola. Ieri mattina, il Gup ha emesso quindi il dispositivo di proscioglimento dei capi di imputazione l, n e o che erano appunto quelli relativi alla somministrazione del vaccino anti Covid e anche dei tamponi che sarebbero stati fatti impropriamente a familiari e amici. Mentre per gli altri capi di imputazione il processo a loro carico inizierà il prossimo 28 settembre.

Il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio oltre che per Cesareo (difeso dagli avvocati Daniela Tribuzio e Riccardo Rosa), anche per Salvatore Pace (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro); per Nicola Lucieri (nipote di Cesareo) difeso dagli avvocati Armando Sabato e Giuseppe Bruno; e per Franco Tripicchio difeso dall’avvocato Simonetta Cassano. I difensori di Cesareo hanno espresso soddisfazione per il proscioglimento dai capi di imputazione che riguardavano la gestione Covid perché «ha fatto giustizia sull’immagine di un uomo verso il quale va la stima di tanta gente onesta».

 

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