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La morte dell'imprenditore Mazzuca, condannati la Regione e il Comune di Castrolibero

Per la morte del giovane imprenditore rendese Robertino Mazzuca travolto da una piena del torrente Surdo nel marzo del 2008

Il Comune di Castrolibero e la Regione dovranno risarcire la famiglia di Robertino Mazzuca, il giovane travolto e ucciso da una piena del torrente Surdo nel mese di marzo del 2008. Così ha deciso – accogliendo le istanze degli avvocati Massimiliano Coppa e Giovanni Ferrari – il Tribunale delle acque pubbliche di Napoli.
Si chiude così, dopo 14 anni di calvario giudiziario della famiglia Mazzuca, un capitolo della tragica storia iniziata nel pomeriggio dell’11 marzo del 2008. Pioveva quel giorno, pioveva come non era mai piovuto nell’hinterland cosentino. Nel primo pomeriggio di quel giorno il giovane imprenditore rendese per motivi di lavoro attraversò, a bordo del suo Fiat Fiorino, un guado, di collegamento tra i territori di Rende e Castrolibero, del torrente Surdo. Lo aveva fatto chissà quante volte. Tutti attraversavano quella strada di collegamento tra i due Comuni. Il forte temporale, però, provocò un’onda di piena che travolse la vettura e non diede possibilità di salvezza al giovane imprenditore rendese. Il furgoncino venne trascinato per parecchie centinaia di metri e fu ritrovato, con a bordo il corpo senza vita di Robertino Mazzuca, solo il giorno successivo. Le ricerche erano partite nel tardo pomeriggio. Erano stati i famigliari a dare l’allarme visto che il giovane non aveva fatto ritorno in azienda, a casa non s’era visto e il cellulare, che inizialmente squillava a vuoto, a un certo punto non ha dato più alcun segnale.
L’esame autoptico stabilì che il decesso dell’imprenditore era avvenuto per asfissia da annegamento.

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