I lavoratori dell’impianto di selezione dei rifiuti di Bucita continuano a prestare servizio presso la struttura consortile a servizio dell’intera Sibaritide e paesi interni, pur essendo allo stremo per quanto riguarda la questione economica. Sono, infatti, ormai due mesi e mezzo di stipendio maturati senza ricevere neanche un euro dall’azienda che gestisce l’impianto, la Ekrò, che a sua volta si giustificherebbe con la mancata corresponsione delle spettanze da parte dell’Ato di Cosenza. Tutto ciò mentre i lavoratori, continuano ad essere collocati a rotazione in cassa integrazione (clausola sociale contestata dal sindacato della Uil) con la motivazione della riduzione dei rifiuti conferiti dai comuni mentre la spazzatura sopravanza in molti punti dei comuni interessati. Ora molti operatori della struttura, quasi tutti monoreddito, non riescono ad andare più avanti per far fronte alle esigenze delle loro famiglie, ma anche per le spese correnti e per quelle a lunga scadenza come i mutui. E che ormai, secondo quanto appreso dalla loro voce, avrebbero esaurito tutti i loro risparmi, compresi i piccoli prestiti da parte di fratelli o anziani genitori, sarebbe dimostrato dal fatto che non possono recarsi a lavoro con la propria auto, ma utilizzando a turno, per risparmiare, quelle dei colleghi.
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