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Quell’oscuro piano criminale che semina il terrore a Corigliano Rossano

Due agguati (uno mortale) sono stati messi a segno nel giro di poche settimane. S’indaga nel settore della droga

Che sia in atto nella Sibaritide una guerra per ristabilire l’egemonia del mercato della droga? Oppure è arrivato il momento di saldare alcuni conti in sospeso? A stabilirlo saranno le indagini delle forze dell’ordine concentrate in questi giorni a dirimere la matassa di più episodi criminali legati al mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio e in particolare a Corigliano Rossano. Desta non poca preoccupazione la circostanza di come si siano risfoderate le pistole e che si sia ricominciato a sparare con estrema facilità e disinvoltura. Nella serata di mercoledì scorso si è registrato il secondo agguato in un mese. Ad essere ferito a colpi di arma da fuoco è stato Cosimo Marchese 39 anni, detto “u diavulu”, noto negli ambienti giudiziari per i suoi recedenti legati appunto al mondo dello spaccio di droga. Da una prima sommaria ricostruzione della dinamica della sparatoria pare che l’uomo fosse a bordo della sua Fiat Panda a poca distanza dalla sua abitazione, sul lungomare della località Pirro Malena, spartiacque delle due aree urbane di Corigliano Rossano, quando sarebbe stato affiancato da un altro mezzo. Si parla di un furgone dal cui portellone laterale sarebbe sbucato qualcuno che ha iniziato a fare fuoco. Una pioggia di proiettili. Alcuni si sono conficcati nel parabrezza dell’auto, altri nello sportello lato guida. Marchese è stato attinto ad una mano e a una gamba, ma in modo lieve. Si è infatti presentato da solo al pronto soccorso dell’ospedale di Rossano per farsi medicare e non versa in pericolo di vita. Sulla sparatoria indagano ora gli uomini della polizia giudiziaria del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano agli ordini del vice questore Cataldo Pignataro. Come detto poco meno di un mese fa un altro agguato, in quel caso mortale, si era consumato a Schiavonea. A morire Pasquale Aquino, 53 anni di Corigliano. Un delitto maturato sempre nell’ambito negli ambienti legati allo spaccio di droga. Ma i punti i collegamento tra i due agguati sono più di uno.

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