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Cosenza, continua la fuga dal Pronto soccorso dell’Annunziata

Nelle ultime ore si è dimesso un altro medico passato alla sanità privata. Organico ridotto: in queste condizioni difficile fare partire l’Obi

Chiusa l’emergenza Covid al Pronto soccorso dell’Annunziata ritornano i vecchi problemi legati alla carenza di medici. La coperta cortissima durante i mesi terribili della pandemia è stata ridotta a brandelli pur di fare tornare i conti e dare un minimo di garanzia agli utenti e al personale stesso del punto nevralgico dell’Hub cittadino. Ma, come si sa, il Pronto soccorso dell’Annunziata non è un traguardo a cui si ambisce. Anzi, negli ultimi tempi sono state più le defezioni che le assunzioni.

Dai vertici sanitari, da quelli regionali a quelli locali, dal commissario che c’era fino a poche settimane fa a quello che si è insediato, solo promesse, impegni, annunci. Ma l’organico rimane scarno. I camici bianchi che sono andati in pensione e quelli che hanno lasciato l’incarico chiedendo di essere trasferiti altrove non sono stati completamente sostituiti se non con sanitari ingaggiati con contratti a termine che lasciano nella precarietà un presidio importantissimo per l’intera rete sanitaria provinciale.
Nelle ultime ore a conferma che il Pronto soccorso cittadino non è un posto ambito, le dimissioni di un altro medico che ha preferito passare nella sanità privata.

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