“Sono molto diverso da come vengo descritto da dodici mesi a questa parte. Si prendono dichiarazioni di anni diversi, le si isola dal contesto e si imbastiscono processi con l’obiettivo di delegittimare una persona, una vita”.
E’ quanto, tra l’altro, fa rilevare in una sua dichiarazione e con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto, l’ex centrocampista del Milan e campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006 e già tecnico di Milan e Napoli, il coriglianese purosangue Rino Ivan Gattuso, nato 44 anni addietro nel borgo marinaro di Schiavonea, chiamato ora ad allenare in Spagna il Valencia per le prossime due stagioni.
Quel suo sfogo per chiarire quanto “vuote e futili” siano le polemiche che, ciclicamente spuntano sui media, dopo l’annuncio (anche questa volta, guarda caso) dell’ingaggio come allenatore di un grosso club internazionale.
“Io non sono un tipo da social. Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato. Quando sento dire che sono razzista – sottolinea ancora in un’intervista rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere della Sera – mi sento impazzire. Vengo da una famiglia di emigranti, come potrei esserlo?”
Ed ecco subito, per bocca del sindaco, Flavio Stasi, la solidarietà dell’intera sua città di Corigliano Rossano. Il primo cittadino, nel sottolineare il suo apprezzamento per il sostanziale contributo ricevuto da Gattuso per l’acquisto di un’autoambulanza durante il lockdown, sottolinea come "la figura vincente e caparbia di Rino appartiene alla sua città, che – nel suo percorso unitario – trae linfa anche dalla sua capacità di affrontare e superare gli ostacoli. Anche da allenatore ha saputo trasmettere valori sani. La sua schiettezza lo ha reso universalmente simpatico, specie quando ha rappresentato plasticamente le situazioni agonistiche attingendo al suo dialetto originario. Non esiste – continua il sindaco Stasi – una filosofia di pensiero di Gennaro Gattuso, come si vorrebbe far credere da parte di chi vuole speculare malevolmente sulla sua persona. Esiste la spontaneità di un ragazzo venuto su con le sue gambe, abituato a parlare con i fatti più che con le parole: un condensato di solidarietà e di generosa presenza che i suoi concittadini gli riconoscono all’unisono, specchiandosi nella sua simpatia e nella sua indiscutibile propensione a scalare anche le vette più impervie, ma di uscirne fuori vincente. Da primo cittadino della sua città, Corigliano Rossano, rispondo indignato - ha concluso - alle insinuazioni pseudo sportive che gli attribuiscono un profilo negativo sul versante dei valori e dei principi di civiltà”.
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