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Emergenza a Corigliano Rossano, il Siulp chiede l’invio di rinforzi

La polemica dei poliziotti. L’emergenza criminalità che investe l'area di Corigliano Rossano e, a dire il vero, l'intera Sibaritide ha indotto il Siulp a intervenire. Il sindacato di polizia l’ha fatto attraverso la segreteria provinciale, contestando le affermazioni del prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, secondo cui il territorio è sotto controllo e gli organici di polizia adeguati. «Siamo rimasti basiti dalle dichiarazioni pubbliche del Prefetto» affermano i rappresentanti della segreteria generale. «Il Siulp, con l’autorevolezza del più grande Sindacato della Polizia di Stato, è da tempo che a gran voce sta chiedendo i potenziamenti degli organici dei Commissariati di Castrovillari, competente su tutta la piana di Sibari e fino al confine nord con la Basilicata, e di Corigliano-Rossano, competente fino a Cariati, al confine con la provincia di Crotone. Una richiesta di potenziamento che è fondata e che non può essere sminuita in questo modo dal Prefetto che, a una richiesta d’incontro del 2021, non ritenne di confrontarsi con il Siulp non tenendo nemmeno in considerazione che i problemi della sicurezza, a conoscerli più di chiunque altro, sono proprio i poliziotti che li vivono quotidianamente sulla propria pelle».

Poi l'analisi sulla situazione dell'ordine pubblico. Una analisi che sembra richiamare le parole del sindaco corigliano rossanese, Flavio Stasi. «L’emergenza criminalità è reale e strutturata, i reati commessi sono gravi e dimostrano un’inclinazione esasperata alla violenza, sia da parte delle cosche che gestiscono gli affari più remunerativi che della criminalità diffusa. Il cittadino non distingue se a sparare o ad incendiare un’autovettura o un negozio è la ‘ndrangheta o un “singolo delinquente” o un tossicodipendente o “il branco”; ha comunque paura per sé e per i propri familiari. In sintesi aumenta la percezione di insicurezza della gente, come ha correttamente evidenziato il Sindaco. Al signor Prefetto, noi del Siulp, replichiamo affermando che, secondo noi, il territorio non è affatto sotto controllo come ha affermato Lei e gli organici dei suddetti Commissariati non sono proporzionati al numero degli abitanti e alla criminalità di questi territori. Siamo pronti a confrontarci ovunque e con chiunque su questi temi, al chiuso delle sedi istituzionali o anche in pubblico». Poi l'affondo contro il governo nazionale. «Purtroppo, il fatto che il Governo non ha tenuto e non tiene la provincia di Cosenza in considerazione come le altre province calabresi è un altro dato di fatto; e la riprova è data dalle assegnazioni annuali di personale, che sono di gran lunga inferiori a quelle di tutte le altre province, nonostante quella di Cosenza sia la più estesa territorialmente, ha il numero più elevato di abitanti e i fatti criminali non sono certo meno gravi e meno numerosi».

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