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Pista ciclabile a Castrovillari, Pappaterra chiede il dissequestro

Il presidente del Parco fa ricorso all’Avvocatura dello Stato. Necessario riprendere la preziosa attività turistica

Sarà l'Avvocatura dello Stato ad occuparsi della richiesta di dissequestro della pista ciclo-pedonale che sale da Morano Calabro sino a contrada Campotense. Il presidente dell'Ente Parco, Domenico Pappaterra, ha subito interessato la sezione catanzarese dell'Avvocatura dello Stato, tra l'altro competente per questo tipo di atti che riguardano gli Enti Pubblici, e presto si procederà al deposito della richiesta di dissequestro dei 12 chilometri di tracciato che i vigili del fuoco del Distaccamento di Castrovillari hanno interdetto per via della caduta di calcinacci dalla volta di una delle gallerie del vecchio tracciato delle Ferrovie Calabro-Lucane.

L'obiettivo è sostanzialmente quello di effettuare tutte le verifiche statiche (sulle superfici ove sono presenti eventuali le infiltrazioni) per poi provare a riaprire il tratto in questione. Il dissequestro diventa importante proprio per dare sbocco al flusso di turisti che non possono utilizzare momentaneamente la pista. Si tratta di una ventina quelli che, il 7 giugno scorso, sono rimasti bloccati al centro servizi “La Catasta” di Campotense. «Stiamo lavorando – ha spiegato il presidente Pappaterra – proprio per arrivare pronti alla stagione turistica 2022. Lo scorso anno, e questo grazie alla “Catasta”, al Parco della Lavanda e ad altre infrastrutture deputate all'accoglienza, siamo stati capaci di registrare circa 20mila presenze. Il nostro obiettivo – ha concluso – è anche quello di verificare gli atti e la denuncia presentata qualche giorno dopo l'inaugurazione. Tutto questo a tutela di tutte le parti».

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