Usca in soffitta, nascono le Uca. Il risparmio applicato alla sanità, per ora, è nell’acronimo. Ma c’è un problema di fondo nella visione di continuità assistenziale che hanno in mente Regione e Asp. Nei piani del governatore, Roberto Occhiuto, e del commissario dell’Azienda sanitaria, Antonello Graziano, che proprio ieri ha firmato la manifestazione d’interesse, che consentirà ai professionisti delle guardie mediche di completare l’orario «in attività territoriali programmate, nell’ambito delle attività sia distrettuali che del dipartimento di prevenzione», manca un riferimento esplicito alle attività legate al Covid. Argomento che, proprio ieri, ha ispirato chiaramente la circolare del direttore generale del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, con la quale ha disposto, su tutto il territorio nazionale, il «potenziamento delle misure organizzative in risposta all’incremento della domanda di assistenza sanitaria». Probabilmente, l’Azienda sanitaria ha inteso evitare, almeno in questa fase, un richiamo esplicito al servizio Covid di cui gli aspiranti Uca dovranno occuparsi. C’è solo un riferimento in generale ad una attività del dipartimento di prevenzione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza