Il caso dell’ospedale civile nuovamente piegato dal virus è solo una delle tante storie da cui partire per cercare di raccontare quello che è diventata la sanità in Calabria. Perché, in fondo, all’“Annunziata” le cose vanno come nel resto della Calabria. E così è normale ritrovarsi ciclicamente un Pronto soccorso stracolmo di pazienti con appena due medici in servizio per ogni turno.
Servono risorse e va risolta la cronica carenza di personale: il commissario dell’Azienda ospedaliera, Gianfranco Filippelli, non ha alternative. E lo ha ribadito davanti alla Commissione sanità di Palazzo dei Bruzi riunitasi sotto la presidenza del consigliere Giusppe Ciacco e con la partecipazione dell’assessore Maria Teresa De Marco. Filippelli ha annunciato «l’assegnazione di un finanziamento pari a dieci milioni di euro per la riorganizzazione strutturale del dipartimento di emergenza-urgenza: Accettazione, Medicina d’Urgenza, Pronto Soccorso ed Elisoccorso». Tuttavia, del “tesoretto” da 49 milioni di euro destinato all’Annunziata, non c’è traccia. «Sono solo promesse – ha spiegato ancora Filippelli – che non si sono mai concretizzate con atti e provvedimenti formali».
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