Cosenza

Mercoledì 25 Dicembre 2024

'Ndrangheta nel Cosentino: arrestati i killer di Antonio Maiorano e Luciano Martello

Un incolpevole operaio forestale ucciso per errore al posto di un boss e un aspirante padrino assassinato per vendicare la morte del capobastone di Paola Pietro Serpa: la Dda di Catanzaro, su richiesta della Procura diretta da Nicola Gratteri, fa luce su due delitti di mafia avvenuti nel primo decennio del 2000 a Paola e Fuscaldo. Quattro le persone arrestate dai carabinieri del Rps e del Comando Provinciale di Cosenza. Si tratta Romolo Cascardo, Pietro Lofaro, Luigi Berlingeri (condannato ieri a 30 anni di carcere perché coinvolto nella strage di via Popilia avvenuta il 9 novembre del 2000 a Cosenza) e Alessandro Pagano. L'accusa è di concorso in omicidio per le uccisioni di Luciano Martello, avvenuta a Fuscaldo il 12 luglio 2003, e di Antonio Maiorano compiuta a Paola il 21 Luglio 2004. Maiorano fu scambiato per la vittima predestinata, reale obiettivo dell’azione omicidi aria. Il killer che assassinò per errore Maiorano è di Firmo, si chiama Bruno Adamo e dopo il fatto, vinto dal rimorso, ha deciso di pentirsi. Per il delitto è stato stato successivamente condannato con sentenza definitiva. L'operazione che ha portato ai quattro arresti di oggi è stata stata coordinata dal procuratore aggiunto Antimafia Vincenzo Capomolla e dal pm Romano Gallo. La misura cautelare è intervenuta a seguito degli approfondimenti investigativi condotti nel solco di precedenti procedimenti penali aventi ad oggetto, fra l’altro, gli stessi fatti omicidiari, maturati nel contesto degli equilibri tra cosche di ‘ndrangheta, all’epoca operanti nel territorio Paolano, e contestati nei confronti di altri imputati, per i quali sono intervenute, a suo tempo, sentenze definitive, rispettivamente, di condanna e di assoluzione. Il procedimento nei confronti degli indagati destinatari dell’ordinanza cautelare eseguita in data odierna, per i predetti fatti omicidiari, è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

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