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Cosenza, attivi in strada accanto a decine di bisognosi e clochard

I volontari di “Casa nostra” aiutano i poveri e i senza tetto nell’area urbana bruzia

Emilia, Carolina e Carlo danno braccia e volto all’unità di strada dell’organizzazione di volontariato “Casa nostra”, costola operativa della Caritas diocesana di Cosenza Bisignano. Donne e uomini impegnati ad aiutare, anche solo con un abbraccio, quanti vivono ai margini dell’area urbana benestante e scintillante. Non sono pochi, purtroppo. Come Gennaro (il nome è di fantasia), napoletano che ha scelto di sopravvivere in città, senza fissa dimora e pure diabetico, che nei giorni scorsi ha preso pure il Covid. I primi sintomi non erano per nulla incoraggianti, quindi i volontari lo hanno accompagnato al pronto soccorso, ma successivamente, raccontano i volontari di “Casa nostra”, in sede è arrivata una telefonata che chiedeva di non mandare in ospedale questi poveri eventualmente positivi. Così di Gennaro si sono occupati l’unità di strada e gli altri volontari, assieme a un medico sempre vicino all’associazione. Gli portavano il pasto due volte al giorno, oltre alla colazione, e ne controllavano costantemente lo stato di salute. Per fortuna dopo qualche giorno i sintomi più gravi sono spariti, e da sabato è tornato negativo.
L’unità di strada esce due volte a settimana, mercoledì e venerdì, dalle 20 in poi. Ma l’attività comincia ben prima, quando volontari cattolici e laici (Azione cattolica, Misericordia, Lions Castello “Svevo” e altri ancora) arrivano in sede per preparare i pasti (almeno 25-27 per volta) che più tardi l’unità di strada distribuisce assieme ad acqua fresca e altri beni primari, a cominciare da sorrisi e vicinanza umana. Perché, sottolinea il responsabile di Casa nostra, Pino Salerno, l’obiettivo principale dell’intervento è l’approccio alla persona per creare un rapporto superando il muro di diffidenza, paura e anche vergogna che spesso i senza tetto innalzano davanti agli altri, per difendersi e proteggersi.

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