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Cosenza: manca il personale, locali costretti ad anticipare le ferie

La città non si è svuotata ma i commercianti non riescono a trovare dipendenti. Lo sfogo di un commerciante: si rinuncia al lavoro non solo per il reddito di cittadinanza. La gente è stanca delle restrizioni

Un caldo insostenibile, voglia di un gelato o di una pizza dopo una giornata di lavoro? Nella settimana che precede il Ferragosto a Cosenza sta diventando complicato poter soddisfare queste semplici richieste. Alcuni dei locali della città dei Bruzi sono stati costretti, infatti, ad anticipare le ferie o a chiudere per un giorno per mancanza di personale. Eppure la città non si è completamente svuotata. Ci sono ancora uffici aperti, servizi in piena attività e famiglie costrette a rimanere a casa per motivi economici.
Basta fare una passeggiata da piazza Europa fino a piazza dei Bruzi per notare come i commercianti stanno difendendo con le unghie e con i denti le loro attività commerciali vessate dalla pandemia e dalla crisi economica che il Covid ha soltanto aggravato. Però, negli ultimi giorni, sta accadendo che i gestori di ristoranti, bar, gelaterie e rosticcerie – in particolare – hanno dovuto chiudere anche per un giorno per mancanza di personale. «È strano, ma è così – si sfoga il titolare di un’attività in centro – sto avendo enormi difficoltà a reperire nuovi dipendenti. Devo ammettere che, nonostante la pandemia e altre criticità, nelle ultime settimane stiamo lavorando molto. La gente, che è rimasta in città, ha voglia di uscire e di rilassarsi. Non trovo personale per soddisfare le esigenze della clientela. Inizialmente, alcuni “no” arrivavano da persone che percepiscono il reddito e che quindi, per il momento, preferiscono usufruire del sussidio. È una scelta che non condivido ma che accetto».

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