Lo stipendio di giugno è stato liquidato in ritardo, quello di luglio ancora non è stato erogato. Diciotto dipendenti del Parco nazionale della Sila si trovano in una situazione di estremo disagio. La Cgil che li assiste ha indirizzato una sollecitazione ai vertici dell’ente al fine di accreditare ai dipendenti le spettanze da loro, “a buon diritto”, reclamate e di evitare, per il futuro, ulteriori ritardi. Il personale manifesta le sue preoccupazioni, perché è da un po’ di tempo che questa situazione va avanti. Dall’altra parte, a quanto pare, c’è stata la giustificazione dell’assenza del titolare dell’ufficio preposto alla elaborazione delle buste paga, ma la motivazione regge fino ad un certo punto, perché, come si fa notare, dovrebbe essere l’ente a superare il problema, rimpiazzando l’unità che manca. Fatto è che i dipendenti, quasi tutti pendolari, devono viaggiare ogni giorno per essere sul posto di lavoro e, con i tempi che corrono e l’aumento dei costi del carburante, sono costretti a sostenere una spesa considerevole, che incide sui già magri bilanci delle loro famiglie. E, poi, hanno il mutuo da pagare, con le banche che non concedono respiro. Di qui l’esigenza di poter riscuotere le proprie spettanze con puntualità. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza