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Brusco stop all’iter del Piano di zona a Crotone. La Regione intima il commissariamento

Solo il Comune di Scandale non ha sottoscritto il documento. Serve l’unanimità. Ultimatum per l’Ambito sociale, famiglie disagiate nei guai

La Regione è pronta a nominare un commissario se l’Ambito sociale di Crotone non approverà entro 15 giorni il Piano di zona, l’insieme degli interventi sociali e socio-sanitari mirati a rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e disagio per le singole persone ed i nuclei familiari. La diffida, fatta recapitare il 17 agosto dal dipartimento Lavoro e Welfare della Cittadella di Catanzaro, è scaturita dalla mancata firma dell’Accordo di programma per l’attuazione del Piano di zona da parte del solo Comune di Scandale.
Il quale, lo scorso 9 giugno, è stato l’unico a non aver sottoscritto il documento di programmazione, che invece ha avuto il via libera dagli altri sei sindaci ricompresi nel distretto sociale: Vincenzo Voce (Crotone), Maria Grazia Vittimberga (Isola di Capo Rizzuto), Rosario Macrì (Belvedere Spinello), Alfonso Dattolo (Rocca di Neto), Carmine Barbuto (San Mauro Marchesato), dal commissario Girolamo Bonfissuto (Cutro), oltre al commissario straordinario dell’Asp, Domenico Sperlì. Uno stallo, questo, che ha bloccato l’adozione del Piano di zona dal momento che l’Accordo di programma, come stabilisce il decreto legislativo 267 del 2000, richiede il «consenso unanime» sia dei primi cittadini che dell’Azienda sanitaria provinciale.

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