«Un sacerdote, due Santi, due comunità». Nel suo viaggio contrassegnato da due “Eletti” della nostra Calabria – Sant’Umile da Bisignano e San Francesco di Paola – don Antonio, nel loro Santo nome, prima scoprì la sua vocazione e poi portò a termine il suo ministero sacerdotale. «La religione più elevata è quella di coltivare la fratellanza universale e di considerare tutte le creature simili a sé stessi». Con questa frase, che estrinseca i sentimenti più nobili, è stato siglato il primo atto del gemellaggio tra Bisignano e Sant’Agata d’Esaro. Il tutto nel ricordo del compianto don Antonio Montalto, bisignanese di nascita ma santagatese d’adozione, per oltre mezzo secolo guida spirituale della comunità parrocchiale.
Ora, il prossimo 26 novembre, giorno dell’ascesa al cielo di Sant’Umile, una delegazione santagatese ricambierà la visita di amministratori e cittadini bisignanesi recandosi presso il Convento della Riforma per completare il patto di gemellaggio, offrendo anche l’olio della lampada votiva proprio su quel colle tanto caro a don Antonio. Intanto, il sindaco della Città del Crati, Francesco Fucile, che ha ricevuto in dono una targa dal suo collega dell’Esaro, Mario Nocito, ha donato alla comunità ospite un quadro che raffigura un panorama simbolico tra Sant’Agata e Bisignano con incastonata l’effige di Sant’Umile, siglando ambedue un vero e proprio atto di gemellaggio.
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