Niente settimana corta, almeno per il momento. A Piazza 15 Marzo sembra perdere quota l’ipotesi di “consigliare” alle scuole superiori la riduzione del numero dei giorni in classe per consentire un risparmio energetico e quindi abbassare le bollette di luce e gas che per questo grado d’istruzione sono pagate dalla Provincia. La presidente Rosaria Succurro, da giorni, assieme al suo staff, sta valutando con attenzione la situazione, anzitutto facendo i conti per capire quanto sarà l’aumento delle uscite per le casse pubbliche: si parla di 600/700 mila euro. E poi per approfondire se ci sono soluzioni alternative alla settimana corta, in modo da non creare problemi ai dirigenti scolastici nella strutturazione dell’orario che è ormai pronto considerato che all'inizio delle attività didattiche mancano solo tre giorni. In base a quanto trapelato dal palazzone di Piazza 15 Marzo, un’ipotesi che sta trovando spazio è l’accorpamento in un solo plesso degli istituti al momento organizzati su più strutture, in modo da potere spegnere caldaie e contatori in alcuni stabili. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza